A Quartu Sant’Elena tutta – o quasi – l’estate 2019 trascorrerà con il tratto di viale Colombo incastonato nel lungosaline sbarrato alle auto. Potranno passare solo i mezzi di emergenza, vista la vicinanza con l’ospedale Marino. Poi, spazio solo a pedoni e ciclisti. Il sindaco Stefano Delunas ha annunciato che “se siamo fortunati riusciremo a riaprire la strada entro settembre”, prima ci sono però tutta una serie di step, burocratici e organizzativi, da svolgere. E nell’attesa, che fare? Certo, per uscire da Quartu si può passare da via San Benedetto, ma per il consigliere comunale Lucio Torru (Psd’Az) ci si troverebbe di fronte “a una situazione di emergenza, e serve una soluzione immediata”. Dunque? “I cittadini hanno problemi a transitare nelle varie vie, sia per andare verso Cagliari sia per rientrare a Quartu. Serve una strada dentro Molentargius, e c’è già, esiste sin da quando passavano i camion carichi di sale”. Per l’esattezza, “collega Quartu sino al Ponte Vittorio”, ovviamente a Cagliari. E poi, “se è vero che il parco ha quindici milioni di euro da spendere, cosa ci vuole a mettere un po’ di ghiaia? Ha la stessa efficacia dell’asfalto”.
Sicuramente – o probabilmente – nulla da dire sul materiale che si dovrebbe impiegare per realizzzare la strada “che esiste già”. C’è però un “piccolo” dettaglio: Molentargius, tutta Molentargius, è un’area protetta, ci sono tante specie animali e i “famosi” padroni di casa, i fenicotteri: “E quindi? Le automobili mica danno fastidio, gli animali non sono cretini come l’uomo. Qui la gente già si ferma per fare le foto”, osserva Torru, “io poi a casa mia ho un falchetto che ha fatto un nido, non l’ho mai visto spaventato”.
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