Si tinge di giallo la vicenda di Paolo Palumbo, il ventunenne chef sardo malato di Sla che sta portando avanti una personale battaglia contro la malattia finora incurabile che lo ha colpito tre anni fa.
Al momento attuale l’unica speranza di vincere la sua battaglia contro la Sla è la possibilità di accedere alla terapia sperimentale Brainstorm in Israele. Un obiettivo che sembrava ormai scontato dopo le dichiarazioni della stessa famiglia Palumbo, che davano per fatto l’inserimento di Paolo nella sperimentazione.
Ieri però la BrainStorm Cell Therapeutics ha spiegato, con una nota sul suo sito, di non aver mai dato al giovane alcuna autorizzazione per sottoporlo alla sperimentazione, né in Israele né altrove: “Abbiamo la più grande compassione per il paziente e la sua famiglia, ma Brainstorm non è coinvolto in questo processo”.
“Solo un intoppo burocratico. Ci è stato assicurato da Gerusalemme che l’accaduto è dovuto a una mancata comunicazione tra le cliniche in Israele e Usa”, replica lo chef su Fb. Paolo Palumbo ha poi spiegato, in attesa della rettifica ufficiale da parte della Brainstorm Cell Therapeutics, che “è la stessa Presidenza del Consiglio a mantenere i contatti con la clinica dove mi sottoporrò alla sperimentazione”.
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