Ferma condanna per l’attentato contro la macchina del carabiniere e solidarietà agli uomini dell’Arma, ma “Orgosolo non può essere responsabile dell’attentato incendiario contro l’auto di un carabiniere”.
E’ questa la reazione dei cittadini di Orgosolo nel consiglio comunale convocato dall’amministrazione guidata dal sindaco Dionigi Deledda che aveva come unico punto all’ordine del giorno proprio la solidarietà agli uomini dell’Arma, dopo l’incendio della Bmw di un militare in servizio nel centro barbaricino avvenuto lo scorso 20 maggio a meno di 24 ore dall’inaugurazione della nuova stazione, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma Giovanni Nistri e subito condannato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Atto che è stato infatti rivendicato dal sedicente Movimento Giustizia Proletaria in un post apparso sul sito internet “Round Robin” con una postilla inquietante: “Rivendicazione-numero-1-MGP”. “Per noi si tratta di un atto di qualche sconsiderato anche se non sottovalutiamo la rivendicazione su cui indagano gli inquirenti – ha detto il sindaco Dionigi Deledda – E’ un atto che il paese e tutti noi amministratori condanniamo fermamente. E’ un atto che scaturisce da un problema forse un disagio sociale ma dobbiamo intervenire investendo in cultura e in rispetto. E’ importante la partecipazione alla vita pubblica e la sintonia solo così riusciamo a venirne fuori”.
All’unisono i rappresentanti delle associazioni hanno condannato il gesto ed espresso solidarietà all’Arma: “Siamo una società con oltre 350 iscritti e tutti hanno espresso la condanna per l’attentato all’auto del maresciallo – ha sottolineato Peppino Dore della Polisportiva Supramonte – ma deve essere chiaro che la comunità non è responsabile del gesto di due persone, noi apprezziamo il lavoro che i carabinieri svolgono al nostro fianco”.
“La cultura di questo paese è l’ospitalità e la solidarietà”, ha aggiunto Tonino Castangia rappresentante della Croce Verde del paese. “Questo momento è una piccola carezza all’Arma”, ha concluso don Salvatore Goddi parroco del paese.
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