Il mobile di alta gamma si conferma un punto di forza del Made in Italy ed ora, dopo il crollo durante gli anni della crisi, vede una crescita dell’export, nel periodo 2017-2022, per quasi 700 milioni di dollari. E’ questa la fotografia del settore scattata dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e presentata a Milano nell’ambito dell’accordo con FederlegnoArredo per un miliardo di euro.
Dalla ricerca, realizzata per la 58/a edizione del Salone del Mobile, emerge come il settore del mobile, nei dieci anni della crisi (2008-2017), ha visto una forte contrazione di tutti gli indicatori con una riduzione del fatturato del 13,1%, delle imprese (21,7%) e degli addetti (-29,2%). L’unico dato positivo era l’export che aumentava del 2,7%. L’industria del mobile nonostante il ridimensionamento mantiene un ruolo di primo piano nell’economia italiana ed è il quarto settore italiano per avanzo commerciale pari a 7,6 miliardi di euro (8,1% del totale manifatturiero di 94,1 miliardi).
Il dato sulla stima della crescita dell’export potrebbe crescere ulteriormente, secondo la ricerca, se l’industria italiana del mobile saprà rafforzare la propria presenza sui mercati esteri come la Germania ma, soprattutto, la Cina e gli Stati Uniti. Negli ultimi dieci anni il peso dei paesi emergenti “lontani” è salito al 13% nel 2018, dal 5% nel 2008; quello dei paesi avanzati distanti si è portato al 15%, dal 9% di dieci anni prima. Il settore conta circa 18.600 imprese che occupano oltre 130.000 addetti e fatturano quasi 23 miliardi di euro.
L’Italia si posiziona al terzo posto al mondo per quote di mercato nell’alta gamma (10,4%), poco dopo la Germania (13,9%) e Cina (10,9%).
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