Ha chiamato e richiamato “quaranta volte in un mese” sia il numero verde della De Vizia, sia quello fisso del Comune per il “ritiro dei rifiuti ingombranti”. Ma Silvia Portas, sessantacinquenne cagliaritana residente in via Oristano, ha ancora sul groppone “un materasso e un divano a due posti”. Entrambi vecchi, non le servono più e se ne vuole disfare. Meglio, se ne vorrebbe disfare: “Sono ormai stanca di telefonare e sentire, sempre, il numero occupato. Non sono certo abituata a buttare la spazzatura per la strada, quello del ritiro degli ingombranti è un servizio gratuito, che mette a disposizione il Comune, e pretendo di poterlo sfruttare”, dice, mentre fa la fila – molto lunga, oltre quattro ore di attesa – fuori dal centro informazioni della De Vizia di viale Ciusa: “Sono venuta qui per cercare di risolvere la situazione”.
“Sono arrivata alle otto e venti del mattino, quando mancano pochi minuti a mezzogiorno ci sono ancora venti persone prima di me, me ne sono anche andata e sono ritornata ma non è cambiato nulla”, spiega la Portas. “Non ho mai sopportato gli incivili” e, se la situazione non si sbloccherà, la cagliaritana è pronta ad arrangiarsi: “Continuerò a tenermi dentro casa il materasso e il divano a due posti”.
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