La Sardegna è tra le regioni più “malate” della sanità nazionale. È al quartultimo posto in Italia: sotto ci sono solo Sicilia, Calabria e Campania. E seconda per i viaggi della speranza: oltre 14mila trasferte per curarsi nel 2017. É quanto emerge dall’IPS 2019, l’Indice di performance sanitaria realizzato annualmente dall’Istituto Demoskopika. La classifica viene stilata tenendo presenti diversi parametri, dal grado di soddisfazione dei pazienti al risultato d’esercizio alla mobilità attiva e passiva.
La Sardegna – ma qui c’è di mezzo il mare – è ultima nella mobilità attiva, cioè nella capacità di attrarre nelle proprie strutture pazienti che arrivano da altre regioni. Il rapporto tra i ricoveri nel territorio dei non residenti sul totale è pari all’1,5%. Il Molise, che è in testa, viaggia su una percentuale del 28,7. Quanto alla classifica della mobilità passiva, è un pò la prova del nove della mobilità attiva: l’Isola infatti è seconda per indice di fuga dalla regione dietro la Lombardia. Si calcola che nel 2017 i viaggi della speranza dei sardi siano stati oltre 14mila.
Sardegna in coda anche per risultato di esercizio: secondo i dati del report registra nel 2017 un disavanzo del sistema sanitario pari a 179 euro pro capite (295,9mln). In testa alla classifica c’è invece la Basilicata con un avanzo di 45,2 euro pro capite (25,8mln). Altri dati: l’Isola è quindicesima in Italia per il grado di soddisfazione del servizio sanitario, quattordicesima nel ranking del disagio economico, cioè le persone che dichiarano di non avere soldi per curarsi in alcuni periodi dell’anno, sedicesima per le spese legali e per sentenze sfavorevoli. Infine per la speranza di vita (numero medio di anni che una persona può aspettarsi di vivere al momento della nascita), è nona con 82,8 anni.
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