Chessa: “Dialogo aperto col Cagliari, ma no al centro commerciale a Sant’Elia” Casteddu On line

No al centro commerciale a Sant’Elia. Ma porte aperte al dialogo col Cagliari. E poi un film sui vini sardi con attori famosi. Tutto all’interno di una strategia che per promuovere il turismo in città e in Sardegna punta su potenziamento di servizi, sul marketing ma soprattutto sulla comunicazione.

È il programma, ambizioso, di Gianni Chessa che fino allo scorso anno frequentava palazzo Bacaredda come assessore ai Lavori pubblici della giunta Zedda e oggi è tornato, invitato dal presidente della commissione comunale al Turismo Pierluigi Mannino, nelle vesti di assessore regionale al Turismo della giunta Solinas.

Racconta subito la sua idea di “girare dei film con attori importanti per raccontare la storia delle famiglie che hanno fatto la storia dei vini sardi”, ha dichiarato Chessa, “ne parlerò con la film commission perché se vengono presenti dagli attori famosi i siti poi vengono visitati. Il cinema deve portare turismo. E il nostro vino può essere raccontato come è stata raccontata la storia di Enzo Ferrari. Ecco il vino può essere la nostra leggenda da raccontare. Possiamo fare sistema con Cagliari”, aggiunge, “bisogna investire su accoglienza e offerta, il turista vuole servizi e capire quali servizi offrire affinché la Sardegna e la città possano essere appetibili durante tutto l’anno. Cagliari è la forza trainante dell’Isola”.

Alla fine della commissione concede una battuta sullo stadio e sul nuovo centro commerciale. “Io non son molto favorevole ad aprire altri centri commerciali”, dichiara Chessa, “e parlo da assessore regionale al Commercio. Perché credo che già ce ne siano a Cagliari. Bisogna però valutare l’investimento e ma va messo in condizioni l’imprenditore occorre capire che centro commerciale voler aprire, non chiudiamo le porte all’imprenditore ma facciamo una valutazione nell’insieme delle cose”.

Chessa ha anche auspicato per Cagliari un futuro da capitale del turismo congressuale nel Mediterraneo, ha annunciato la destrutturazione della Dmo (destination management organization) regionale (“è un carrozzone che avrebbe commissariato l’assessorato, preferisco lavorare con i nostri dipendenti”) e ha parlato dei problemi legati agli investimenti cinesi in Sardegna a causa delle difficoltà degli aeroporti sardi di accogliere gli aerei dei voli a lungo raggio.

La polemica esplode durante l’intervento di Marzia Cilloccu, consigliera Pd ed ex assessore comunale al Turismo che ha criticato la decisione di Chessa di mettere da parte il piano strategico sul turismo e di archiviare la dmo. Il presidente Mannino l’ha invitata a rivolgere domande all’assessore e ha criticato “l’autoesaltazione” dell’operato delle giunte precedenti. La Cilloccu ha rivendicato la propria libertà di intervento e accusato il presidente di avere un atteggiamento prevenuto nei suoi confronti. Tra i due è scontro aperto.

Consiglio regionale. “Sono spiacevolmente stupito dalle parole pronunciate dall’ Assessore regionale al turismo Chessa, ospite della Commissione attività produttive del Comune di Cagliari, riguardo la volontà di bloccare la DMO Sardegna e quindi di non dare piena attuazione alla L.R. 16/2017 in materia di turismo”. Così Francesco Agus, consigliere regionale dei Progressisti ha attaccato le dichiarazioni di Chessa di oggi a palazzo Bacaredda.

“Lo stupore è legato al fatto che la norma che ha istituito il nuovo organismo di gestione unitaria della destinazione Sardegna nacque nella scorsa legislatura come sintesi di quattordici proposte di legge diverse presentate dai vari schieramenti politici e approvata grazie a un voto pressoché unanime del Consiglio regionale. Il Partito di riferimento dell’attuale Assessore al turismo, rappresentato allora in aula dal Presidente Solinas, votò convintamente a favore del testo sia in Commissione che in Aula.

Su un tema, in particolare, tutti i partiti di maggioranza e opposizione furono d’accordo: la necessità di uno strumento di governance unitario del turismo regionale per superare la logica dei compartimenti stagni e mettere a sistema i diversi attori strategici, pubblici e privati, dello sviluppo turistico: Regione, enti locali, camere di commercio, società di gestione degli aeroporti.

Oggi, invece, un Assessore della Giunta regionale propone, informalmente e senza aver presentato nessuna proposta alternativa, un ritorno al passato sconfessando quando già approvato dal Consiglio regionale e dall’ attuale Presidente Solinas, suggerendo, di nuovo, l’idea di una Regione che fa tutto: che ha tutte le idee in tasca e non ha bisogno di confronto, che organizza, che coordina, ma soprattutto, che gestisce in solitudine.

Cambiare idea è lecito, ci mancherebbe. Su un tema come questo però, dove le differenze tra scelte giuste o sbagliate si misurano anche in termini di posti di lavoro creati o persi, credo sia necessario un ragionamento approfondito e organico adeguato alla complessità e alle peculiarità che si riscontrano nelle diverse realtà dell’isola”.

L'articolo Chessa: “Dialogo aperto col Cagliari, ma no al centro commerciale a Sant’Elia” proviene da Casteddu On line.